Il cumulo

Il cumulo

 

Per realizzare il processo di compostaggio è sufficiente collocare gli scarti compostabili in un cumulo in una zona del giardino dove sia possibile portare l’acqua, all’ombra di uno o più alberi (che d’estate proteggano dal sole e d’inverno, perdendo le foglie, lascino passare i raggi solari accelerando le reazioni biologiche).

Controllare l’equilibrio tra porosità ed umidità, garantendo:

• la porosità, cioè la capacità del cumulo di avere un ricambio d’aria al proprio interno;
• l’umidità sufficiente a permettere lo svolgimento delle reazioni microbiche, ma non eccessiva perché il ristagno di acqua provoca putrefazioni;
• l’equilibrio carbonio-azoto (C/N) che si ottiene miscelando opportunamente le sostanze ricche di uno o dell’altro parametro.

Carta, paglia, foglie secche e legno hanno un contenuto di carbonio molto alto, mentre gli scarti di cucina e gli sfalci di prato apportano più azoto (C/N basso). Un modo semplice per garantire un buon equilibrio è quello di miscelare sempre gli scarti più umidi con quelli meno umidi.

La frequenza dei rivoltamenti, necessari per garantire l’apporto di ossigeno, varia con le stagioni:

• in inverno è ipotizzabile un rivoltamento dopo 25/30 giorni, per un totale di 3/5 rivoltamenti. Dopo 3/4 mesi si ottiene compost fresco, dopo 6 mesi il compost è pronto per l’impiego. In ogni caso bisogna tener conto che le basse temperature atmosferiche rallentano il processo di trasformazione;
• in estate: 1 rivoltamento dopo 20 gg., un altro dopo 2/4 mesi. Sono necessari 2/3 mesi per ottenere compost “fresco”, 5/6 mesi per il compost “pronto”.

Ovviamente, in un cumulo poco poroso il numero dei rivoltamenti deve aumentare per garantire il necessario ricambio di ossigeno, soprattutto dopo piogge intense che tendono a compattare il cumulo diminuendone la porosità.

Un buon processo di compostaggio non deve produrre odori sgradevoli. Se ciò accade vuol dire che il sistema di trasformazione biologica che porta alla degradazione dello scarto organico non funziona, per due possibili ragioni:

• eccesso di azoto (basso C/N della miscela);
• condizioni anaerobiche (cioè mancanza di ossigeno per scarsa porosità o eccesso di umidità) con putrefazioni e produzione di sostanze che producono odori.

Ecco le misure di prevenzione:

• provvedete ad una giusta miscelazione degli scarti, sin dalla fase di accumulo, evitando sia gli eccessi di azoto che di umidità ed assicurando la porosità necessaria;
• conferite e mantenete una giusta porosità nel materiale mediante un’opportuna aggiunta di materiale “strutturante” (legno, foglie secche, cartone lacerato grossolanamente);
• assicurate il giusto drenaggio al cumulo, con uno strato di fascine o trucioli di 10/15 centimetri;
• rivoltate quando necessario (soprattutto in cumuli poco porosi) per rifornire di ossigeno l’interno del cumulo;
• coprite eventualmente il cumulo con materiali “filtranti”; rispondono a questi requisiti i materiali con un’alta superficie reattiva, come la terra (quella argillosa in particolare) e soprattutto il compost maturo.

 

 

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