Il silo

La cassa

La cassa di compostaggio può essere “a rete”, utilizzando 2-3 metri lineari di rete metallica con maglie abbastanza fitte,
alta 1 metro: la rete deve essere messa in cerchio fissandone le estremità con del filo di ferro (con un diametro finale di 80-100 cm). Per proteggerla dagli agenti atmosferici può essere avvolta esternamente con un telo e chiusa con un coperchio superiore secondo necessità (soprattutto d’inverno), oltre a bagnarla di tanto in tanto d’estate per evitare l’eccessiva disidratazione. Al centro della cassa va collocato un palo, molto meglio se forato (anche in plastica), in modo da facilitare il passaggio dell’aria e dell’acqua al centro del cumulo.

In alternativa può essere costruita con un cassone in legno, ottenuto assemblando dei bancali o autocostruito con tavole o paletti in legno fissati tra loro, con fessure strette. Il cassone può essere coperto esternamente con una rete metallica, avvolto con un telo e chiuso con coperchio superiore se necessario. Per favorire l’apertura, il rivoltamento e l’estrazione del materiale, il cassone dovrebbe essere apribile su un lato.

La cassa di compostaggio, oltre che essere usata come una struttura di compostaggio vera e propria, è ideale per gestire gli scarti in attesa di accumularne il volume necessario per poter costruire un cumulo. È bene, per evitare problemi di odori, effettuare da subito una corretta miscelazione degli scarti organici e fermentescibili insieme a materiali più secchi e porosi.

Tale stoccaggio iniziale deve essere ordinato per evitare la presenza di animali in una fase in cui lo scarto è ancora fresco, quindi è consigliabile che la cassa abbia maglie e fessure strette che ne nascondano il contenuto.

 

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